La situazione dell’inquinamento atmosferico a Pisa è sicuramente migliore di quella che si registra nella maggioranza delle cittadine del Bacino Padano, dove la situazione è decisamente allarmante. Ma possiamo stare tranquilli? Assolutamente no.
Riportiamo di seguito i dati rilevati per le Polveri sottili nelle due centraline in città, quella dei Passi e quella in Piazza del Rosso, tra lungarno Buozzi e via del Borghetto, nel mese di dicembre 2018 e dei primi 14 giorni di gennaio 2019.
Pur non considerando i dati, molto alti, della centralina dei Passi, anomali e influenzati dal cantiere lì presente dalla fine di dicembre, la situazione non è buona. Ben 9 superamenti nei 14gg di gennaio del limite di 50microgrammi per metro cubo, nella centralina di via del Borghetto. Tale limite potrebbe essere superato solo 3 volte in un anno secondo le linee guida della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e può essere superato solo 35 volte l’anno secondo i più permissivi limiti in vigore. Altissima la media nel periodo 59,4.
Per le polveri più piccole, PM2,5, la situazione è anche peggiore. In tutti i 14 giorni di gennaio in via del Borghetto è stato superato il valore di 25 microgrammi su metro cubo che potrebbe essere superato solo 3 volte in un anno secondo le linee guida della OMS. Il valore limite in vigore è dato come media annuale ed è sempre di 25 microgrammi su metro cubo. Altissima la media nel periodo 46,7.
Quindi per entrambi i parametri non sono rispettati i Valori guida individuati dalla OMS come limite per la prevenzione della salute umana.
Quindi la situazione non è affatto tranquilla, anche tenendo conto che nessuna delle due stazioni è collocata dove presumibilmente è maggiore l’inquinamento da traffico, dal momento che anche quella di piazza del Rosso è sì in una zona abbastanza trafficata (ma c’è di molto peggio) ma sufficientemente ventilata, di fatto essendo collocata sul lungarno Buozzi.
Dobbiamo sempre ricordarci di cosa parliamo quando parliamo di “inquinamento atmosferico”. Parliamo di
• morti premature (stimate in 60000 annue dall’Agenzia Ambientale Europea e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS);
• malattie (cardiovascolari, respiratorie, tumori) e quindi enormi sofferenze per tante persone e costi a carico del S.S.N.;
• contributo importante ai cambiamenti climatici.
La causa principale anche se non unica di tale situazione è il traffico veicolare. La soluzione, l’unica possibile, è nota da tempo: ridurre drasticamente tutti i flussi di traffico motorizzato ed ampliare lo spazio e le infrastrutture per la mobilità ecologica (pedonale, ciclabile, elettrica).
Riportiamo di seguito i grafici dell’andamento negli anni dell’inquinamento dovuto al PM10 nelle due stazioni in questione.