VARIANTE STADIO: UN GRAVE ERRORE

La Variante adottata dal C.C. muove secondo i suoi promotori da un presupposto “ambientalista”: non consumare terreno agricolo nel luogo (Ospedaletto) dove è attualmente prevista la realizzazione del nuovo stadio, secondo il Piano Strutturale del Comune di Pisa.

La Città ecologica non crede che questo sia il vero motivo della variante.

Ci poniamo una domanda: come mai il soggetto che propone di realizzare il nuovo stadio a Porta a Lucca non è disponibile a realizzarlo a Ospedaletto?

Forse perché nel progetto si prevede una superficie commerciale di medie dimensioni di 3650mq di Sul, una superficie di “Somministrazione Alimenti e Bevande” di 1200mq di Sul, un’area Espositiva del Pisa Calcio di 320mq di Sul? Forse che tali superfici hanno un valore enormemente superiore a meno di 200m da Piazza dei Miracoli?

Questo è secondo noi l’unico motivo per cui si vuol fare una scelta tanto assurda per il quartiere e la città tutta.

Nella previsione attuale l’area dove sorge l’Arena Garibaldi (34.967mq), di proprietà pubblica, dovrebbe diventare per il 50% (17350mq) a verde pubblico e parcheggi e per il restante 50% dovrebbe essere edificata. Ma la previsione edificatoria risulta ancora attuabile? Non è anch’essa decaduta come quella di via di Gello dopo la modifica della normativa sul rischio idraulico che vieta nuovi insediamenti residenziali in zone classificate a pericolosità idraulica elevata (P3 ed R4) come questa?

Comunque se si ha realmente a cuore l’ambiente e la qualità del vivere nel quartiere la scelta più giusta è a nostro avviso eliminare con una variante ogni previsione edificatoria e destinare tutti i 34.967mq a verde pubblico e sportivo. In questo modo, pur facendo lo stadio a Ospedaletto, si avrebbe un saldo nullo per quanto riguarda il consumo di suolo e un grande parco pubblico a poca distanza da piazza Duomo. Questa per La Città ecologica sarebbe l’unica Variante al Piano Strutturale da fare. Questo sì che riqualificherebbe il quartiere senza pretendere invece di farlo aumentando in modo rilevante il carico urbanistico.

Così si restituirebbe anche permeabilità a quell’area a pericolosità idraulica molto elevata. Lo studio di fattibilità presentato dalle società proponenti e citato nella VAS prevede invece a pag 49 che in quell’area la superficie coperta passi dalle attuali 11804mq a 19898mq (+68%) mentre la Superficie utile lorda da 1738mq a 7982mq (+359%). Nessuno spazio a verde pubblico al suolo. È così che si pensa di non aggravare il rischio idraulico?

Oltre tutto la vicinanza con la Torre impone che l’ipotesi di demolizione e ricostruzione con i problemi legati alla superficialità della falda acquifera venga preventivamente sottoposta al Gruppo di Sorveglianza sulla Torre e alla struttura tecnica dell’Opera della Primaziale Pisana. È STATO FATTO?

Un chiarimento a parte merita la questione della futura proprietà dello stadio. Ora è del Comune di Pisa. Sembra che sia previsto che il nuovo stadio sia conferito ad un Fondo d’Investimento Immobiliare che dovrebbe realizzare l’intervento e gestirlo. A quale valore il conferimento? Ci sono altre esperienze del genere in Italia? Come viene garantito l’interesse pubblico in caso di fallimento di altri contraenti? Sono tante anche qui le domande a cui rispondere prima di approvare la la Variante.

Sono solo alcune delle considerazioni che abbiamo da fare. Altre le abbiamo già espresse con le altre associazioni ambientaliste (FIAB e LEGAMBIENTE). Altre ancora le stiamo elaborando anche per presentare le osservazioni formali alla Variante adottata.

Pisa 14 SETTEMBRE 2019

Associazione ambientalista LA CITTÀ ECOLOGICA

Articolo su Il Tirreno di Pisa del 15 settembre 2019

btr
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