La Legge Regionale 65/2014 fa dello sviluppo sostenibile e dell’evitare “nuovo consumo di suolo” le finalità primarie della legge stessa.
La Città ecologica aveva presentato nella fase di formazione del Piano un contributo che, a partire da una definizione rigorosa e inequivocabile di “CONSUMO DI SUOLO”, proponeva delle procedure affinché fosse possibile dare dimostrazione dell’effettivo perseguimento di tale obbiettivo.
Ovviamente tale contributo non è stato preso in considerazione dall’Amministrazione, senza che di ciò ne sia stata data motivazione alcuna, come dovuto per legge.
Nel PSI adottato in effetti si ribadisce che le “regole e strategie” del Piano sono “orientate alla riduzione del consumo di suolo” ma poi i fatti sono ben altri.
Per le 15 UTOE in cui è suddiviso il territorio del solo Comune di Pisa prevede il seguente dimensionamento complessivo in mq di SUPERFICIE UTILE LORDA di edificato (da noi calcolato dal momento che nel PSI adottato non è neanche calcolato il dimensionamento complessivo):
Nessuna dimostrazione viene data dell’effettiva necessità di una tale grande Superficie Utile Lorda (SUL) di Edificazione, in particolare di Nuova edificazione, per nessuna delle destinazioni e in particolare per la destinazione residenziale dove si prevede dai nostri calcoli (nel PSI adottato non sembra esserci un tale calcolo dal quale in realtà sarebbe necessario partire per dimensionare il fabbisogno di tale destinazione) la realizzazione di 1782 nuovi appartamenti per 4454 nuovi abitanti
Non viene fornita dal Piano, né è possibile in qualche modo ricavare, quanto suolo attualmente non consumato verrebbe consumato se la previsione di 454600mq di SUL di nuova edificazione fosse tutta realizzata.
Non può essere calcolato né viene riportato nel Piano adottato quale ulteriore quantità di suolo agricolo attualmente non consumato si perderebbe se fossero realizzate tutte le ulteriori opere, prime fra tutte le tre grandi nuove strade di grandi e medie dimensioni al di fuori del Territorio Urbanizzato, che l’Amministrazione ha portato in Conferenza di Copianificazione.
Non c’è nel Piano adottato nessun dimensionamento degli standard da prevedere nel Piano Operativo. La Città ecologica chiede che nel Piano Operativo la dotazione di standard a parchi ed aree a verde pubblico sia incrementata del 100% rispetto alle quantità minime inderogabili previste dal DM 1444/68, per ciascuna destinazione e in ogni singola UTOE.
Ancora peggio la situazione per quel che riguarda il territorio del Comune di Cascina.
È vero che nel Piano sono previsti dei Parchi Urbani (dove tuttavia si vuole sempre edificare qualcosa, di dimensioni più o meno rilevanti) in aree attualmente agricole e quindi in territorio non urbanizzato, ma è ben poca cosa. Ci mancava solo di prevedere di cementificare anche quelle aree.
Sono solo alcuni dei punti che abbiamo contestato con le 12 Osservazioni che abbiamo ad oggi presentato. Il Piano Strutturale Intercomunale adottato va modificato dalle fondamenta e auspichiamo che la nuova Amministrazione di Cascina dimostri nei fatti quell’attenzione all’ambiente ed al territorio che mancava totalmente alla precedente.
PISA 31 ottobre 2020
Associazione ambientalista
LA CITTÀ ECOLOGICA
Qui il Link a tutte le Osservazioni presentate
L’Articolo uscito il 04 novembre su CascinaNotizie