In sede di approvazione definitiva della Variante Stadio il Consiglio Comunale ha accolto un’Osservazione della Ditta Cemes che chiedeva un cambio di destinazione d’uso degli immobili ex-GEA in Via Emanuele Filiberto. È stato un accoglimento a nostro avviso illegittimo costituendo di fatto una variante urbanistica che non segue l’iter che devono seguire le “normali” varianti.
Questa procedura è stata segnalata all’interno del ricorso al TAR sulla complessiva Variante Stadio, ma non è oggetto delle osservazioni di cui oggi si parla, riguardando esse il Piano di Recupero (PdR) che la ditta ha presentato e la Giunta Comunale ha adottato.
Nel PdR si prevede di recuperare praticamente tutti i volumi e le Superfici utili attualmente inutilizzati e per la maggior parte (oltre il 45%) destinati a magazzini realizzando un Supermercato di superficie di vendita di circa 800mq con oltre il 65% della superficie destinata alla struttura di vendita ed ai suoi spazi accessori. In questo il PdR non sembra rispettare il Regolamento Urbanistico che prevede che esso produca una “Riduzione del carico urbanistico”. Di tale obbiettivo primario che dovrebbe avere il PdR nei documenti adottati non viene data alcuna dimostrazione e, anzi, non viene neanche citato tra gli “Obiettivi del Piano di Recupero”.
In effetti sarebbe alquanto difficile dare una tale dimostrazione. Infatti passare, sostanzialmente a parità di Superficie e Volume da una previsione di “Servizi pubblici d’interesse territoriale” ad una previsione tutta di Commerciale-Direzionale, la più impattante dal punto di vista del carico urbanistico tra le tante previste dalla Norma, non può che costituire un aggravamento del carico urbanistico, in una zona della città già satura.
Per La Città ecologica è necessario modificare il PdR in modo da perseguire realmente l’obiettivo della “Riduzione del carico urbanistico”. Se non si ritiene di poter prevedere destinazioni meno impattanti del Commerciale-Direzionale, occorre andare ad una drastica riduzione della Superficie di Vendita, il che consentirebbe di risolvere adeguatamente anche le problematiche legate all’accessibilità dell’area ed alla sistemazione degli spazi esterni in rapporto al vincolo monumentale ed a quello paesaggistico delle Mura Urbane.
La via Emanuele Filiberto infatti, a senso unico da Via San Francesco verso via Vittorio Veneto, ha un accesso particolarmente infelice in prossimità di un incrocio di ben 5 strade, alcune delle quali sensibilmente trafficate.
La via è larga intorno ai 5m e con una fila di parcheggi blu sul lato destro.
La corsia che rimane a disposizione per il transito dei veicoli è di circa 3m, troppo poco a nostro avviso per farci passare i grossi mezzi pesanti necessari per il rifornimento di un supermercato di quelle dimensioni.
Sulla stretta strada si affacciano diversi palazzi a destinazione residenziale, che subirebbero un peggioramento della qualità dell’aria e del clima acustico. Le stesse indagini ambientali presenti tra i documenti del PdR prevedono in quella strada un aumento delle concentrazioni del PM10 di oltre il 20%.
Che i problemi che poniamo siano reali lo attesta il fatto che gli autocompattatori della GEA quando accedevano al deposito lo facevano da via Vittorio Veneto e non da via San Francesco.
Occorrerebbe introdurre nel PdR una limitazione della massa a pieno carico e dei livelli di emissioni inquinanti (gassose e sonore) per i mezzi adibiti al rifornimento della struttura di vendita.
Anche gli spazi destinati ai parcheggi risentono dell’eccessiva dimensione del Supermercato in rapporto all’area ed al contesto in cui si colloca, in particolare considerando il vincolo monumentale ed a quello paesaggistico delle Mura Urbane.
Nell’area sono ricavati 59 posti auto privati per il funzionamento del supermercato. Sono gli stessi posti auto che nello Schema di convenzione il Proponente si obbliga a far utilizzare in occasione di eventi di rilievo organizzato all’interno dello Stadio Comunale. Sarebbe questo il legame tra il PdR e la Variante Stadio. Peccato che questi pochi posti auto il Proponente li possa mettere a disposizione solo quando sia chiuso il Supermercato, ché altrimenti gli stessi sono dalla normativa vincolati per quella destinazione d’uso. Quindi sarebbero disponibili, diciamo, per qualche iniziativa in notturna e che cominci anche abbastanza tardi, dopo le 22 diciamo.
Per quanto riguarda i parcheggi pubblici di standard non vengono proprio realizzati ma solo “monetizzati” cioè il proponente verserebbe al Comune una cifra molto modesta (80€ al mq per acquisizione del terreno e realizzazione del parcheggio). Ricapitolando si accoglie un’Osservazione in fase di approvazione definitiva della Variante Stadio perché si dice che sarebbe funzionale ad essa relativamente al reperimento dei parcheggi e poi non viene previsto nel PdR la realizzazione neanche un mq di parcheggio pubblico. Si incassa solo una somma, molto modesta oltre tutto. In questo modo chiunque avesse saputo di questa opportunità avrebbe potuto presentare un’osservazione in variante anche per un’area che fosse sita in qualsiasi parte della città, anche la più lontana da Porta a Lucca.
Infine a ridosso del confine nord del lotto in questione sono presenti due alberi di grosse dimensioni (sono degli Eucalipti) ritratti nella foto allegata.
Il PdR ne prevede l’abbattimento, probabilmente, perché cadrebbero sul realizzando percorso pedonale est-ovest a ridosso del confine.
Tuttavia il loro abbattimento non sarebbe indispensabile per la realizzazione del percorso dal momento che, con minima perdita di area, lo stesso potrebbe aggirarli.
Certo non sono alberi di specie pregiata né originaria dei nostri luoghi, tuttavia in città sono abbastanza presenti, uno addirittura, nell’area adiacente alle mura poco più a nord-ovest del sito in questione.
Abbattere alberi di grosse dimensioni, forse secolari, lo riteniamo comunque sbagliato, se non indispensabile. Abbiamo chiesto all’Amministrazione di eliminare questa previsione.
Riassumendo La Città ecologica non è contraria al recupero di quell’area. Pensiamo semplicemente che sia evidente che un Supermercato di quelle dimensioni in quel sito non ci sta. Il suo impatto non è sostenibile né in termini viabilistici, né urbanistici, né paesaggistici. Occorre ridurne drasticamente le dimensioni.
Il Testo integrale delle Osservazioni presentate
L’articolo uscito su PisaToDay del 21 luglio 2021