Le Associazioni: Amici della Terra Versilia, Italia Nostra Pisa, La Città Ecologica, LIPU, in questi giorni hanno inviato le osservazioni sul Piano Antincendio del Litorale Pisano. Molte sono le criticità rilevate, prima fra tutte quella di prevedere il taglio del 26% della superficie boschiva lungo il litorale Pisano,in area Parco, con grave danno per la biodiversità che ospita, e per l’area urbanizzata che lo circonda, che più di ogni altra cosa necessita della presenza del Bosco per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. In estrema sintesi si pensa di prevenire gli incendi tagliando i boschi senza prevedere alcuna misura su:
1. aumentare uomini e mezzi da dedicare al controllo del territorio soprattutto per scoraggiare e intervenire tempestivamente sull’azione dei piromani e sui principi d’incendio.
2. aumentare la sorveglianza mediante le torrette antincendio e l’uso di droni
3. aumentare l’informazione e l’educazione civica – ambientale per promuovere Buone Pratiche per prevenire gli incendi
4. chiudere l’accesso ai boschi dove maggiore è il rischio d’incendio nei periodi siccitosi
5. intervenire con un periodico taglio dell’erba su strade di grande transito e nei periodi caldi valutando l’efficacia di periodiche innaffiature
6. cogliere l’opportunità della stesura del nuovo Piano del parco per la creazione di nuove aree umide in aree a rischio: “stagni” e “lame”,
In merito al punto 1 preme sottolineare che la disponibilità di uomini e mezzi è ciò che garantisce di intervenire tempestivamente sui principi d’incendio e di individuare e fermare i piromani. Una volta il Parco poteva contare su oltre 25 giovani guardiaparco, oggi il corpo dei guardiaparco ne conta meno di dieci, ormai prossimi alla pensione, e l’ultimo concorso di assunzione risale ai primi anni ’90. In questi anni sono state la guardie del Parco che, presidiando il territorio e intervenendo non appena si individuava una colonna di fumo, hanno scongiurato il peggio supportando con la loro esperienza e conoscenza del territorio l’operato delle squadre AIB chiamate ad intervenire per spegnere il fuoco. Tra l’altro un servizio che forniva la Pubblica Assistenza e che ora non svolge più.
Si considera del tutto assurdo, in una zona balneare come il viale Tirreno (il lungomare pisano), realizzare fasce di rispetto disboscate di molti metri di larghezza e lo stesso vale per le fasce ai bordi dei vialetti di accesso ai bagni. Si tratta di zone urbane, tutt’altro che isolate, non congeniali ai piromani, dove un principio d’incendio verrebbe subito notato e spento. Fasce di rispetto di cui non si prevede la manutenzione, aumentando negli anni non solo il rischio d’incendio anche la diffusione di specie esotiche a danno delle specie da tutelare.
Inoltre, e le siepi accanto alle vie di transito pedonale sono arredi da conservare. Ma ancora più assurdo è pensare di bruciare il 26% dei boschi di un’area protetta, quando la Nuova Strategia Europea a tutela della Biodiversità e dei Servizi Ecosistemici (sottoscritta anche dall’Italia) chiede di :
• trasformare almeno il 30 % della superficie territoriale e dell’ambiente marino in Europa in zone protette gestite in modo efficace
• ripristinare gli ecosistemi degradati che versano in condizioni precarie e ridurre le pressioni sulla biodiversità proponendo un piano di ripristino della natura di ampia portata,
• piantare a livello UE almeno 3 miliardi di alberi, nel pieno rispetto dei principi ecologici, e proteggere boschi e foreste ancora esistenti.
Documento rafforzato dalla legge sul Ripristino della Natura votata ed approvata il 12 luglio 2023 dal Parlamento Europeo (favorevole anche l’Italia) e dagli articoli 9 e 41 della nostra Costituzione.
Documenti e norme che dovranno essere considerati anche nel nuovo Piano Integrato dove si pensa di ridurre di circa il 30% la superficie del Parco invece di aumentarla della stessa quota.
Amici della Terra Versilia
Italia Nostra Pisa
La Città Ecologica
LIPU
Il Comunicato pubblicato da Il Tirreno del 19 luglio 2023