Riportiamo qualche documento originale per consentire a chi fosse interessato di conoscere meglio quell’importante evento di 36 anni fa.
Le proposte ambientaliste di allora sono sostanzialmente ancora per la maggior parte valide soprattutto nell’idea di fondo che le muoveva: il problema della mobilità può affrontarsi in modo ambientalmente corretto solo puntando ad una drastica riduzione di tutti i flussi di traffico veicolare privato che investono la città. Per fare questo occorre togliere spazio, anche fisico, alle auto e darlo a pedoni (marciapiedi adeguati ed ampie zone pedonali), ciclisti (una reale rete di piste ciclabili che colleghino i comuni limitrofi con la città e i quartieri periferici tra loro e con il centro cittadino), un trasporto pubblico elettrico in sede propria (linee di Tram dalla stazione verso l’Ospedale e verso il Duomo passando dai lungarni, verso Livorno passando per il Litorale, tram-treno interurbano d’area vasta) e preveda l’allargamento della ZTL a tutta l’area dentro le mura, a partire dai lungarni.
Sembra una linea ovvia per chi aspira a rendere sostenibile la mobilità eppure ancora oggi non è recepita da chi amministra la città. Il PUMS approvato dalla maggioranza che governa la città e il continuo prevedere e realizzare nuovi parcheggi lo dimostrano chiaramente.
Il Volantone del Comitato Ambientalista promotore del Referendum:
Qualcosa sulla campagna elettorale:
I risultati