Nell’autunno scorso del 2023 il mare provocò due volte l’alluvione di quasi tutto l’abitato di Marina. I punti critici furono: la diga foranea sud del porto e dighe collegate, la cella 4 (e solo in parte la 5) dove la spiaggia in ghiaia non fu mai completata e a sud delle spiagge in ghiaia 6 e 7, che invece ressero molto bene.
A fine novembre di quest’anno siamo stati più fortunati pur con onde alla Gorgona più alte di un anno prima. Ciò sia perché il picco della mareggiata avvenne con un livello livello medio del mare circa 40cm più basso dell’anno precedente, sia per qualche lavoro nel frattempo fatto dalla Regione, in particolare il rafforzamento delle scogliere emerse a sud di quelle del porto.
Nulla si sa di interventi sulla scogliera a protezione dell’accesso sud al Porto, di competenza di quella proprietà e uno dei punti più critici dell’intero sistema.
Per la cella 4 la Regione ha commissionato al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (Laboratorio di Ingegneria Marittima) dell’Università di Firenze, uno studio sulle modifiche da apportare per adeguarla alle celle 6 e 7, sempre in ghiaia, che funzionano egregiamente. A noi risulta che lo studio, che prevede un’estensione verso mare della scogliera soffolta ed un ampliamento della spiaggia in ghiaia, sia stato consegnato nella sua versione aggiornata a maggio 2024. Ora l’Assessora Monni ci dice che per questa cella il PFTE elaborato dalla Regione prevede una spesa di 10 milioni e che solo il primo stralcio è finanziato (2,56M) con i lavori che partirebbero a marzo, a ridosso della stagione balneare. Quindi la Regione, che finanzia con oltre 200 milioni di euro la Darsena Europa e che nel 2024 ha assegnato 3 milioni di euro ai balneatori per il “rimodellamento” stagionale delle spiagge, trova solo gli spiccioli per la difesa di un abitato.
Peggio ancora per la cella 5. Per quella il Comune nel maggio 2024 presenta in Regione un “progetto”, per il ripascimento della cella, messo insieme ad un altro che riguarda la “sistemazione delle scogliere a sud delle spiagge di ghiaia”. Costo 3.8M. Questa richiesta di finanziamento non viene ammessa al finanziamento dalla Regione perché “Il progetto non contiene uno studio di morfodinamica costiera sufficiente per verificarne la sostenibilità e l’efficacia. Il progetto si configura come una manutenzione.” Esso prevede anche il “rinforzo scogliere presenti di fronte ai Bagni di Marina di Pisa”. Sul sito del Comune non è possibile trovare traccia di questo progetto e quindi non è dato sapere chi lo abbia elaborato e su quali studi e prove in vasca si basi.
Comune e Regione si muovono in ordine sparso di fronte ad un problema di questa dimensione. Nel frattempo si alza la polemica “politica”!
Un panorama sconfortante, soprattutto se si pensa che le alluvioni da mare sono solo le prime avvisaglie di un futuro di cui prendere consapevolezza per cominciare a trovare i rimedi.
I cambiamenti climatici sono già qui. Se le emissioni di gas serra continueranno al ritmo attuale, nel 2100 il livello del mare sulla Terra potrebbe aumentare da 1 a 2,5m secondo le stime meno probabili ma possibili, con danni sempre maggiori per mareggiate e fenomeni estremi.
Quale scenario la Regione vede per i litorali nei prossimi decenni? Occorre un piano generale di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici, che abbracci almeno la costa da Livorno a Viareggio, affidato ad esperti di livello internazionale, che sappiano individuare metodi innovativi di difesa, metodi che coniughino efficacia e salvaguardia del paesaggio, andando a ridisegnare l’interfaccia terra-mare.
Pisa, 20 gennaio 2025
Associazione ambientalista
La Città Ecologica APS
Il comunicato come pubblicato da Il Tirreno del 21 gennaio 2025
Bando della Regione Toscana delibera all. A all. B all. C
Esito del Bando Decreto All. A All. B All. C