La prima riunione del Tavolo Interistituzionale sulla nuova Base dei Carabinieri, almeno dai resoconti di stampa, ha visto i rappresentanti dei cittadini andare in ordine sparso, ognuno con la sua propostina, tutte comunque in negazione di ciò che nei giorni precedenti avevano sbandierato come un caposaldo della loro immagine spacciata per green: il non consumo di suolo.

Il Sindaco Conti offre addirittura 36h ettari (chissà chi gli ha dato i numeri) a Ospedaletto, solo in minima parte consumata e dove negli immobili presenti c’è il Mercato Ortofrutticolo, la Tipografia comunale, il Genio Civile e un immobile della Protezione Civile Regionale in ristrutturazione, questi due ultimi edifici dimenticati dal Sindaco. Alla faccia del non consumo di suolo e di quei pochi che avevano creduto ai suoi travestimenti green. Oltre a reiterare le assurde elucubrazioni sugli edifici storici di Coltano: utilizzare edifici cinquecenteschi per “spacchettare” una base che necessitava di 445.000mc di edifici!!!

Il Presidente Giani, essendosi messo paura per l’Assemblea alla Leopolda (sic!), tira fuori dal cilindro due lotti di terreni coltivati a Pontedera, sbagliando per di più la destinazione urbanistica attuale di uno dei due. Il Sindaco Franconi corre in suo aiuto: proposta “ambientalmente sostenibile” precisa, facendo a gara con il collega pisano nel considerare il consumo di suolo una pratica molto green.

Il Presidente del Parco Bani, dopo aver affermato che non si dovessero coinvolgere aree nel Parco, non resiste alla tentazione e ripropone l’area Cisam a San Piero, che è proprio nel Parco.

Gli unici che dai resoconti giornalistici sembra abbiano solo ascoltato sono stati i rappresentanti del Ministero della Difesa e dei Carabinieri, proprio coloro che dovevano chiarire la maggior parte delle questioni.

In primo luogo quali sono le irrinunciabili esigenze strettamente operative dell’Arma da soddisfare e di conseguenza la loro disponibilità a escludere l’idea di cittadella, a ridurre fortemente le dimensioni del progetto e a realizzarlo in sedi diverse.

Dovevano essere loro a dimostrare il reale livello di utilizzazione delle caserme attualmente presenti in città (Gamerra e Bechi Luserna), a quanto è dato sapere ampiamente sottoutilizzate, e di conseguenza in che modo e in quale misura possano essere utilizzate per soddisfare le esigenze attuali dell’Arma.

Occorreva che i rappresentanti dei cittadini dicessero anche, con franchezza, al Ministero della Difesa che non saranno più pensabili in futuro su quelle caserme operazioni di “valorizzazione” immobiliari come quelle che hanno già coinvolto, la Curtatone e Montanara e l’Artale, strutture che, in particolare la seconda, sarebbero potute tornare utili in questa occasione.

Per questi motivi, almeno dalle informazioni emerse dai resoconti di stampa, non si può che dare una valutazione totalmente negativa dell’esito di questa prima riunione.

Pisa, 09 giugno 2022

Associazione ambientalista

La Città Ecologica APS