L’Associazione ambientalista La Città ecologica Aps è favorevole a che la squadra della città si doti di un moderno ed efficiente Centro Sportivo nel quale far allenare tutte le sue squadre.
Siamo invece decisamente contrari a che la pianificazione urbanistica di aree di città sia fatta da privati attraverso compravendite di terreni e proposte di rilevanti interventi al di fuori di un’organica pianificazione pubblica.
In particolare riteniamo che concentrare in un’area relativamente ristretta di città, oltre tutto a immediato ridosso del Sito UNESCO di Piazza Duomo, ingenti interventi e funzioni sia un errore sia dal punto di vista della pianificazione urbana che della vivibilità di tutta l’area.
La Variante adottata riduce l’area destinata a Parco urbano collegato alla valorizzazione dell’Area Archeologica a partire dal Tumulo del Principe Etrusco da 116.800mq (quasi il 69% dei 170.000mq totali) a 48.000mq (circa il 28%) di cui circa 14.000mq occupati da un’attività di trattamento degli inerti dell’edilizia incompatibile sia con le residenze, sia con la destinazione a fruizione pubblica dell’area e quindi di fatto l’Area destinata a Parco Urbano e Archeologico a 34.000mq (il 20% del totale), cioè di fatto alla sola area già recintata intorno al Tumulo.
Oltre tutto le previsioni della Variante sono in aperto contrasto, oltre che con il fine che l’amministrazione pubblica deve avere di salvaguardare e estendere il patrimonio culturale, storico e artistico del proprio passato, anche con gli obiettivi di qualità riportati nell’Art. 65 della Disciplina del Piano Strutturale Intercomunale, dove per l’UTOE 3P si prevede: “tutelare le aree rurali prossime al tumulo etrusco evitando l’occupazione di nuovo suolo per consentire eventuali estensioni delle aree di scavo capaci di far emergere ulteriori reperti che, se significativi, potrebbero configurare un parco tematico”
La Città ecologica ritiene irragionevole prevedere la riduzione a 50m per il vincolo cimiteriale, precludendosi per sempre la possibilità di ampliamento. Appare significativo che sia la stessa Azienda USL Toscana Nord che nel suo parere si senta in dovere di precisare che lo stesso non “entra nel merito del rispetto del decoro e della sacralità del luogo…” e di ravvisare “l’esigenza di trovare soluzioni alternative per l’eventuale necessità di ampliamento del cimitero”.
7 delle 8 Osservazioni presentate da La Città ecologica contestano i contenuti e il procedimento seguito per l’adozione della Variante.
Nella prima Osservazione, dopo aver dimostrato l’illegittimità della Variante
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per l’assenza della preliminare Conferenza di Copianificazione che ne approvasse le specifiche previsioni;
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per il contrasto con i contenuti approvati per l’Area in questione dalla Conferenza di Copianificazione tenutasi il giorno 10/04/2020 nel corso del procedimento per la formazione del Piano Strutturale di Pisa e Cascina;
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per il contrasto con obiettivi di qualità, strategie e azioni e quindi previsioni per l’UTOE nella quale ricade l’Area in questione dettati dal Piano Strutturale di Pisa e Cascina adottato in data 23/07/2020 con Delibera del Consiglio Comunale n. 30
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per non aver risposto ai dubbi di ammissibilità della Variante stessa avanzati dalla DIREZIONE URBANISTICA Settore Sistema Informativo e Pianificazione del Territorio della Regione Toscana
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per il contrasto con le previsioni dell’Art. Articolo 1.3.1.3 – Aree a verde sportivo delle NTA del Regolamento Urbanistico vigente.
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Per la non coerenza con gli obiettivi del PIT/PPR della Regione Toscana e in particolare con gli obiettivi della Scheda d’ambito di paesaggio 8.
SI CHIEDE CHE IL CONSIGLIO COMUNALE ANNULLI d’ufficio in via di autotutela ai sensi e per gli effetti dell’art. 21 nonies della Legge 07/08/1990 n. 241 e s.m.i., la deliberazione n. 59 del 03/11/2022 di adozione della Variante.
L’articolo apparso su Il Fatto Quotidiano del 27 febbraio 2023 a firma di Flora Alfieri.
Di seguito le 8 Osservazioni: