COLTANO: DOPO GLI INTERVENTI SULLA PINETA, UN DESERTO ASSEDIATO DAI RIFIUTI.

Un deserto assediato dai rifiuti. L’immagine desolata di un giovane alberello stroncato su uno sfondo di rifiuti, triturati e non, è oggi l’icona di Coltano.

Perché non bastava la distruzione di una pineta, attuata con una operazione  scriteriata e senza controlli, che lo stesso parco ha giudicato in parte sbagliata, pur scaricando la responsabilità degli errori sulla ditta tagliaboschi da lui stesso incaricata. E non bastava neanche che durante questa serie contigua di tagli a raso (contrari allo stesso piano di gestione) si siano triturati e ridotti in cippato, insieme ai pini ed altri alberi, rifiuti di vario genere. E non è neanche sembrato sufficiente stroncare la rinascente e estesa vegetazione di rinnovo (“impossibile fare altrimenti con grandi mezzi meccanici”, dice il Parco), lasciando accanto a spettrali cumuli di rami, fogliame e aghi di pino appena 10 (si dica dieci) dieci sole piante in piedi su tre ettari.

No, perché al danno, e che danno!, si è aggiunta la beffa. Come prevedevano, i grandi piazzali creati al posto della pineta sono diventati aree appetitose per l’abbandono dei rifiuti. E si ricomincia il calvario: è appena arrivata una catasta di stampanti, poco più avanti un megafrigorifero da bar, e poi casse, borsoni, scatole, copertoni di auto, enormi sacchi neri pieni di chissacché.

E poi c’è il campo Rom. “Non è mai stato così pieno”, dicono gli abitanti, e non è mai stata così fitta la fila di rifiuti e di auto abbandonate, a volte bruciate. “Arrivano fin sulla strada” dice la Presidente del Comitato di Coltano Anita Faccendoni.

I rifiuti vengono abbandonati anche in pieno giorno, e cosa succede la notte, solo la fauna rimasta lo sa.

Sono stufi e demotivati i coltanesi e anche i componenti del Comitato. Alla porta del Sindaco Conti hanno bussato decine di volte, le sue promesse di installare le telecamere se le sono segnate in agenda, e si tratta di agende di due e più anni fa (le prime promesse risalgono al Conti uno). Ma telecamere e controlli non sono mai arrivati. Sono anche stufi di chiedere appuntamenti all’assessora Gambini, che dichiara di aver inviato mail di risposta mai ricevute da nessuno e rifiuta gli appuntamenti.

Sono stufi e arrabbiati, molto arrabbiati, perché non sanno più a che santo votarsi. “Adoro questo posto – dice un ragazzo – ma me ne andrò. E’ troppo difficile vivere qui”. E l’impressione netta è che si tratti di un’area da sfruttare con i tagli da utilizzo e poi da abbandonare.

C’era una volta Coltano, verdeggiante, fiorente, popolata, con edifici del Seicento, nel Parco.

Nei libri di storia.

Pisa, 19 febbraio 2025

COMITATO PER LA DIFESA DI COLTANO (PARCO MSRM)

COMITATO DIFESA ALBERI PISA

LA CITTA’ ECOLOGICA (APS)

Link a precedente comunicato.

Il comunicato come pubblivato da La Nazione on line

Il comunicato come pubblicato su Il Tirreno:

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